L’Istituto Superiore della Sanità aggiorna il documento con le indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante l’assistenza ai pazienti, anche in caso di aerosol
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un aggiornamento del documento con le indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante l’assistenza ai pazienti.
“Le indicazioni in esso contenute”, si legge in una nota, “sono state approvate dal Comitato Tecnico Scientifico attivo presso la Protezione Civile e recepite dal Ministero della Salute”. L’ISS sottolinea che le raccomandazioni fornite sono basate sulle evidenze scientifiche attualmente disponibili a tutela della salute dei lavoratori e dei pazienti e degli orientamenti delle più autorevoli organizzazioni internazionali.
Rispetto al documento del 14 marzo 2020, tra le altre, “vengono fornite note operative utili a individuare quei contesti assistenziali ove l’organizzazione del lavoro, resasi necessaria in condizioni di emergenza, ha portato alla concentrazione di molti pazienti COVID-19 in specifiche unità; in tali casi, sia per la possibile presenza di pazienti sottoposti a manovre e procedure a rischio di generare aerosol sia per un uso più razionale dei DPI potrebbe essere preso in considerazione il ricorso ai FFP, ove disponibili.
L’aerosol considerato dal documento non è quello prodotto nello studio odontoiatrico ma, ad esempio, quello generato da pazienti COVID-19 durante “intubazione, tracheotomia, ventilazione forzata e che avvengono soltanto in ambiente sanitario”.
Questi i DPI indicati per gli operatori che eseguono “procedure o setting a rischio di generazione di aerosol”: ad esempio “rianimazione cardiopolmonare, intubazione, estubazione, broncoscopia, induzione di espettorato, terapie in grado di generare nebulizzazione, NIV, BiPAP, CPAP, tampone nasofaringeo”:
- mascherine FFP3 o FFP2;
- camice /grembiule monouso; guanti;
- occhiali di protezione/occhiale a mascherina/visiera.
A questo link il documento originale.