La ricerca di materiali altamente estetici ci portata a realizzare restauri in vetroceramica integrale. Tuttavia questi materiali presentano una ridotta resistenza alla frattura.
L’introduzione delle zirconie monolitiche cerca di conciliare estetica e resistenza.
Sappiamo che nei denti naturali con l’invecchiamento aumenta la translucenza; la luce li attraversa in modo diffuso, con perdita di trasparenza. Accade la stessa cosa con la Zirconia monolitica?
A porsi il problema sono stati un gruppo di ricercatori della Carl Gustav Carus Faculty of Medicine presso la Technical University di Dresden in Germania, guidati da Katarzyna Walczak. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Prosthodontics.
I ricercatori hanno testato 4 zirconie monolitiche leader del mercato:
- Cercon ht white (Dentsply Sirona)
- BruxZir Solid Zirconia (Glidewell Laboratorie)
- Zenostar t0 (Ivoclar Vivadent)
- Lava Plus (3M)
Per farlo hanno realizzato un processo di invecchiamento artificiale, per valutare se cambia la traslucenza e come questa venga percepita dall’occhio umano.
Il campione è costituito da 120 corone in zirconia monolitica (30 per ogni gruppo di materiale) con spessore medio 0,5 mm. L’invecchiamento accelerato è stato realizzato con 5 ore di autoclave a vapore a 134° C. E’ stato calcolato il rapporto di contrasto (il rapporto tra la riflettanza luminosa della zirconia posta su sfondo nero rispetto e allo sfondo bianco) e i parametri di translucenza prima e dopo il passaggio in autoclave per tutti i materiali. I parametri differivano significativamente in tutti i gruppi campione.
Lo studio ha rilevato che la traslucenza di tutti i materiali aumenta dopo il processo di invecchiamento accelerato: i valori misurati poco differivano tra i diversi prodotti.
Alla luce dei dati rilevati i ricercatori concludono ritenendo che “il processo di invecchiamento può influenzare la traslucenza e, quindi, il risultato estetico dei restauri in zirconia. Tuttavia, i cambiamenti sono minimi e probabilmente non rilevabili dall’occhio umano”.
Photo Credit: Od. Vincenzo Castellano